Fuori è un giorno fragile ma tutto

qui cade incantevole

come quando resti con me…..


(Subsonica-Incantevole)


I Subsonica sono un gruppo musicale torinese venuto alla ribalta sul finire degli anni ’90, imponendosi tra i giovani come band dalle influenze tipicamente underground. Il loro sound è una contaminazione di hip-hop, rock psichedelico ed in parte elettronico, di chiara ispirazione britannica. Di sicuro un’ondata di freschezza in un panorama musicale italiano inflazionato da un anacronistico stile melodico e da un cantautorato che avrebbe bisogno di un rinnovamento, non tanto nei testi, quanto negli arrangiamenti.

Figure di spicco all’interno del gruppo, il chitarrista nonché produttore di grido Max Casacci e la voce solista, quel Samuel Romano, davvero inconfondibile in pezzi indimenticabili come in “Tutti i mie sbagli ” con un’iniziale distorsione della voce rimasta negli annali. 

Una delle loro canzoni che preferisco, è senza dubbio “Incantevole”, sesta traccia dell’album “Terrestre” del 2005, non il loro album migliore, ma questo pezzo mi è rimasto dentro e spesso vado a risentirmelo, quasi come un tormento.

Il testo è a mio modo di vedere, una delle dichiarazioni d’amore più belle che abbia potuto leggere, a cominciare dal primo verso che recita:


Se leggera ti farai

Io sarò vento

Per darti il mio sostegno senza fingere e….


E ancora


….se dolore ti farai

Io starò attento

a ricucire i tagli

senza stringere mai….


I SUBSONICA 

Ma è il ritornello, che ho posto all’inizio del testo, che esprime l’essenza dell’amore attraverso la parola “incantevole” in contrapposizione alla fragilità della nostra vita. Incantevole è tutto quanto riesce a rapirti, ad affascinarti, ad emozionarti non solo per la bellezza ma per tutte le qualità espresse e cosa c’è di più incantevole dell’Amore (quello con la A maiuscola), quello che si manifesta attraverso una persona (nel caso di questa canzone) o in altre forme, ovvero nell’arte, nella poesia, nella natura e perché no, in un vino….

Ci sono vini decisamente incantevoli, che sanno rapirti al punto di trasportarti, anche per pochi istanti, che sanno di eterno, in una dimensione onirica che permette di immergersi in una sorta di rito magico di purificazione, quasi a mondare anima e corpo da qualsiasi contaminazione. Un’esperienza sensoriale al limite della catarsi, come veniva intesa nella Grecia classica. 

Uno di questi vini, che mi ha immerso in questa condizione sensoriale è senza dubbio il Pineau d’Aunis “L’Enchanteresse” (in italiano, incantevole) annata 2017 prodotto dal talentuoso Renaud Guettier del Domaine La Grapperie, giovane vigneron della Loira, nella zona del Touraine sotto la denominazione Aoc Coteaux du Loire. 

Qui, la vite viene coltivata su suoli d’argilla misti a sassi di base silicea, sopra la roccia madre costituita da calcare; metodo biodinamico, con limitato uso di rame e zolfo, meticolosa cura delle piante e basse rese per i vigneti di proprietà, alcuni dei quali ultracentenari. Infatti, questo Pineau d’Aunis (vitigno autoctono) nasce da vigne di 110 anni!!

Post vendemmia le uve vengono diraspate e vinificate in tini d’acciaio per poi seguire un lungo affinamento sulle fecce fini che va dai due ai cinque anni a seconda del vino, per poi dar corso al travaso definitivo prima dell’imbottigliamento. Per questo Pineau d’Aunis l’affinamento è di 4 anni.


Ma veniamo alla degustazione.

Aperto 3 ore prima di essere servito, tappo sanissimo di 4,7 cm.

Si presenta con un incantevole color buccia di cipolla, leggermente torbido, ma è il colore che preferisco in un vino rosso; al naso iniziali sentori fruttati di fragolina selvatica e di ribes, lasciano lentamente il posto a sensazioni floreali di rosa canina, a speziature delicate e sul finale ad una nota mista  di  chinotto e rabarbaro.

In bocca è qualcosa di sguisitamente accattivante, nel senso che entra con eleganza, ma allo stesso tempo con decisione, in un’ampiezza gustativa che ricopre interamente il palato, con i rimandi fruttati e la nota di rabarbaro in evidenza. Tannino finissimo e setoso e con una nota sapida stimolante su di un finale decisamente lungo. 

Beva decisamente gourmand e sensazione di estrema piacevolezza.

A questo punto “incantevole” è un aggettivo che non può mancare nel dizionario personale di ognuno di noi, che sia una Donna, che sia un’opera d’arte o un vino veramente speciale come quello degustato oggi.